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Aggiornamenti sulle mie recenti attività artistiche, partecipazioni ed eventi. Buona lettura.

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  • Gian Battista Stefilongo – 2001

    Saper parlare attraverso le proprie opere è la forma comunicativa, espressiva che appartiene ad ogni artista e Antonia Fedon possiede questo talento: sa comunicare con chi vede ed entra in sintonia con le sue opere. Il suo colloquio è discreto, fatto di piccole e grandi cose, sa sviluppare un discorso dove la semplicità si sposa…

  • Agostino Perale – 1993

    Antonia Fedon ha letto Dino Buzzati con grande attenzione avendo, contemporaneamente, l’occhio alla propria tavolozza: e ha scelto quella parte della poetica dalla quale poter cogliere non tanto i pur squisiti particolari, quanto – piuttosto – le ragioni stesse che hanno suggerito allo scrittore bellunese i temi dei suoi racconti, delle sue favole: il bosco…

  • Aldo Spinardi – 1989

    Nel 1889 Paul Sérusier e Gaugen ritornarono, in Bretagna per chiedere alla natura un impulso per la loro arte. Lì, su una parete della sua camera, Sérusier riportò una frase di Wagner: “…credo che i fedeli discepoli della grande arte saranno glorificati e circonfusi da un divino amalgama di raggi, profumi e melodiosi suoni torneranno…

  • Elena Fontanella – 1990

    Sogno. Morbidi cambiamenti di colore, impalpabile vanificarsi della realtà che persiste, ma si disgrega, si mescola, mentre i suoi colori tendono al buio, al nero…al sogno.Sarà una sensazione, ma l’atmosfera onirica sembra pervadere le tele di Antonia Fedon. L’artista bellunese espone le sue esperienze pittoriche dal 20 ottobre per tutto il mese alla Galleria La…

  • Terisio Pignatti -1992

    Tornano spesso davanti agli occhi i tocchi sfarfallanti del pennello di Antonia Fedon, le sfere di luce che ravvivano i cieli turchini, i segni a volte quasi cubisti delle vedute che si affacciano in trasparenza nelle tele, altre volte carichi di una vivezza balenante che scava da dentro le immagini e le ricupera attraverso una…

  • Mario Morales – 1985

    L’iter artistico di Antonia Fedon è contrassegnato da tre tappe ben precise che s’identificano con tre esperienze diverse, corrispondenti ad altrettante realtà culturali: la cadorina, la bellunese, la veneziana. Nel suo Cadore ha modo di avvertire – nella sua prima giovinezza – l’influenza positiva del periodo più felice della “tavolozza cadorina” che si caratterizza per…

  • Antonio Vedani – 1988

    L’equilibrio  raggiunto in molte delle sue opere, dove il colore, depurato dal suo aspetto più barocco e ridondante, ricondotto nell’alveo della sua gamma sentimentale, si fa meno sensuale, meno sapido, senza nulla perdere della sua brillantezza, fa chiaramente intendere che la Fedon vuole interessare la sua pittura di urti e di attriti, con un rifiuto…

  • Luciano Banchelli – 1996

    La storia tende a cristallizzare i grandi uomini in una dimensione mitica, e ognuno cerca di carpire qualcosa all’interno di questi cristalli; molti analizzano forme e contenuti usando strumenti “oggettivi”, nella ricerca di questa regola, da usarsi per dipanare il complicatissimo universo dei sentimenti sperando che, nel contempo, si illumini l’angosciante destino della propria umanità.…

  • Benedetta Salerno – 1996

    L’illustrazione di un’opera letteraria con immagini pittoriche non implica necessariamente un’affinità o una somiglianza tra pittore e scrittore, ma si risolve spesso in un incontro tra due universi artistici altrimenti inconciliabili. Si può così rinunciare alla stretta logica del confronto, per osservare un felice e poetico accostamento di due ambiti espressivi diversi: le parole e…

  • Mario Morales – 1996

    Operazione invero audace – e però meritevole – quella di Antonia Fedon: penetrare nel mondo di Buzzati e svelarne i più riposti significati. Impresa assai difficile se Indro Montanelli, suo intimo amico – nell’impeto emotivo conseguente alla sua scomparsa – ebbe a scrivere: “Se un qualcosa c’è al di là di noi, nessuno se l’è…