Terisio Pignatti -1992
Tornano spesso davanti agli occhi i tocchi sfarfallanti del pennello di Antonia Fedon, le sfere di luce che ravvivano i cieli turchini, i segni a volte quasi cubisti delle vedute che si affacciano in trasparenza nelle tele, altre volte carichi di una vivezza balenante che scava da dentro le immagini e le ricupera attraverso una visione delicatamente surrealistica.
Ci è parso di capire, in tal modo, che la Fedon non rifiuta la fedeltà al vero, anzi la insegue coraggiosamente, fin là dove si affaccia dal sottofondo della composizione, e viene a proporre una interpretazione originale di tematiche quasi magiche, collegate ai racconti e ai personaggi Buzzatiani. Ma soprattutto è la Sua sorprendente fantasia di forme colorate che attrae, con effetti sempre capaci di rinnovare una iconografia che non teme il confrontarsi con la cultura
pittorica profonda, fino al punto di renderla del tutto originale pur entro i binari più accreditati di ciò che la critica definisce come “espressionismo astratto”.
In quest’ottica nulla è gratuito o imitativo nelle stesure lampeggianti della sua tavolozza. Al contrario, le immagini confermano un senso del colore intensamente intonato alla più autentica tradizione veneziana nei suoi modi più suggestivi.
Particolare interesse destano le sue Venezie (Gara di barche, Giardini, Comignoli), affacciate su bianche vele gonfiate da un vento primaverile, per comprendere il valore simbolico della sua vocazione, che conserva la più sincera espressione di poesia.
Possiamo dunque affermare che la pittura di Antonia Fedon è davvero un’autentica creazione poetica, frutto di un temperamento appassionato che tuttavia sa controllare ogni eccesso espressionistico, per illuminarci dal di dentro e farci partecipi di un dialogo poetico di grande evidenza e felicità.
Terisio Pignatti, Storico d’Arte, Venezia.