Dopo la mostra, nuovi colori, progetti e città.

Conclusa la mostra personale in Prefettura di Belluno, Maria Antonia Fedon guarda all’estero e a nuovi impegni.

Iniziata sotto i migliori auspici, Colori vetri e città, la mostra che la città di Belluno ha dedicato a Maria Antonia Fedon, si è conclusa confermandoli tutti, perché alla fine tutti ha messo d’accordo, critici e pubblico, con giudizi unanimi nei primi e spiccato interesse per le opere e la loro genesi nel secondo.

L’inaugurazione dell’evento a Palazzo dei Rettori, dove la mostra organizzata e patrocinata dal Comune di Belluno è stata ospitata dalla Prefettura, ha registrato un tutto esaurito, seguito dalla visita giornaliera di gruppi e persone che, nelle due settimane di apertura, hanno potuto incontrare l’artista stessa.

Da sottolineare la presenza di critici e galleristi giunti dall’estero, Grecia e Gran Bretagna in particolare, per visionare le diverse opere inedite, esposte da Antonia Fedon per la prima volta.

“Soddisfatta per il risultato e per l’interesse suscitato, soprattutto da parte dei visitatori che, con le loro domande e curiosità, mi hanno rivelato nuovi significati presenti nelle mie opere, esprimendo sensibilità e attenzioni non comuni. Sono felicissima di aver potuto vivere questa opportunità, grazie al Comune di Belluno e al Prefetto della città. Esporre nella città dove sono nata, e nella sua sede più prestigiosa, è stata un’intensa emozione. Tanto impegno, ma le soddisfazioni raggiunte hanno ripagato in abbondanza”. Così Maria Antonia Fedon che, aggiunge, ora guarda a nuovi percorsi, rispondendo all’interesse ottenuto, soprattutto all’estero, con progetti ad Atene e Parigi su cui, per ora, non anticipa nulla.

“Grazie a tutti, agli organizzatori, all’Amministrazione comunale, al Signor Prefetto, per la squisita ospitalità, e, soprattutto, a tutti coloro che hanno visitato la mostra. A loro, soprattutto, si rivolge l’arte e il mio impegno, che, dopo 30 anni esatti dalla mostra personale a Venezia, in San Marco, ricevono oggi un nuovo punto di partenza da cui guardare al futuro”.

Nel frattempo, alcune opere di Antonia Fedon esposte alla mostra sono già entrate in collezioni private.